Alcuni alimenti della tradizione asiatica sempre più diffusi anche in occidente sono in grado di aiutare a proteggere il cuore e la prostata, lenire la nausea e ridurre il colesterolo.
Hanno conquistato sempre più spazio nelle nostre dispense. Le spezie, le bevande e i cibi che arrivano da Oriente, come te' verde, curcuma, bacche di goji, zenzero e alghe, già da qualche anno arricchiscono le ricette di casa nostra, insaporendole, colorandole e rendendole ancor più salutari.
Grazie alla scienza, sappiamo con certezza che fanno bene alla nostra salute e non è il caso che in Giappone sia ancora il Paese più longevo al mondo.
Sono utili nella prevenzione di tumori e demenze, riducono gli effetti dannosi dello stress ossidativo grazie al loro contenuto in polifenoli, possono abbassare la quantità di colesterolo cattivo contribuendo a tenere lontani infarti e ictus.
Té verde
Di origini cino-giapponesi, l'infuso di foglioline di té verde è la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l'acqua. A differenza dei té tradizionali, non viene fermentato ma subisce un trattamento termico (intorno ai 65-70 gradi) che dura pochi secondi. Il contenuto di polifenoli, sostanze ad azione antiossidante, rimane così invariato. Vanta innumerevoli benefici, per l'organismo, tra cui la capacità di offrire una buona lucidità mentale, molto più di quanto possa fare il caffè. La sua ricchezza in catechine, la cui principale e' l'EGCG, appartiene alla famiglia dei flavonoidi, preziosi antiossidanti per l'organismo, e altri principi attivi minori, tra cui bassissime dosi di caffeina, teofilina, vitamine, sali minerali e amminoacidi che aiutano a controllare il peso corporeo, tenere lontane malattie cardiovascolari e i tumori.
Le catechine possono ridurre la quantità di colesterolo LDL, cioè quello cattivo, che fa alzare il rischio cardiovascolare e aumentare quello HDL, ossia quello buono, protettivo per l'organismo. Contrasta inoltre il declino mentale.
Affinché il té verde abbia un effetto preventivo bisognerebbe fare come i giapponesi e sostituirlo ai due litri giornalieri o berne almeno cinque o sei tazze concentrate tutti i giorni, senza aggiungere zucchero, limone o latte, che ne riducono gli effetti.
Meglio, infine, preferire una delle tante varietà di té verde puro, piuttosto che quelle aromatizzate.
Curcuma
La curcuma viene sempre più spesso usata per insaporire i cibi con il suo aroma caratteristico ed esotico. Il suo attivo principale, la curcumina, come confermano studi scientifici, ha svariate proprietà benefiche per l'organismo. E' infatti una delle spezie più studiate per le sue proprietà antinfiammatorie. Oggi, grazie alla ricerca, sappiamo che le cellule tumorali crescono in un tessuto infiammato. La curcumina è quindi utile anche nella prevenzione dei tumori.
In cucina, affinché si riveli un alleato per la salute, va sempre abbinata ad un pizzico di pepe. E' grazie al suo principio attivo principale, la piperina, che la curcumina viene veicolata dall'intestino al sangue. Non a caso gli indiani, per potenziare gli effetti delle singole spezie, hanno creato il masala, la miscela comunemente chiamata curry, che si compone di curcuma, zenzero, pepe nero, cumino e peperoncino.
Uno studio ha scoperto che un composto della curcuma, chiamato Ar-turmerone, stimola la formazione di nuove cellule celebrali e potrebbe essere utile nei casi di Alzheimer o per arginare i danni prodotti dall'ictus.
Zenzero
L'altra spezia che arriva dal Sud-est asiatico e' lo zenzero. Il gingerolo, il suo attivo più importante, ha proprietà antinfiammatorie, ha un effetto antinausea ed è digestivo. In cucina, per il suo sapore amarognolo e acidulo, può essere sostituito al limone.
Per contrastare le spiacevoli sensazioni della nausea si può preparare una tisana bollendo due fette di zenzero fresco in acqua, da sorseggiare lentamente, per non ottenere l'effetto contrario.
Alghe
Tutte le varietà sono più o meno ricche di sali minerali, come ferro, calcio e iodio, e vitamine del gruppo A, C, E, K. Alcuni studi attribuiscono alle alghe un'azione preventiva nei confronti dei tumori. Essendo ricche di mucillagini, avrebbero anche la capacità di "catturare" i metalli pesanti che in quantità eccessive sono dannosi per l'organismo.
La qualità wakame, essendone più ricca di mucillagini, può aiutare chi soffre di coliti o di infezioni all'organismo. Meglio, comunque, consumare le alghe con moderazione.
Contenendo un'importante quantità di iodio non possono essere utilizzate da tutti; chi soffre di tiroidite autoimmune, o chi ha un ipertiroidismo, non deve assolutamente mangiarle, perché stimolano il lavoro della tiroide. Chi ha un ipotiroidismo (purché non derivi da una tiroide), invece, potrà consumarle e trarne beneficio.
Bacche di goji
Crescono su viti rampicanti coltivate nelle zone montane tra il Tibet e Mongolia: le bacche di goji, utilizzate da millenni nella medicina tradizionale cinese, che gli attribuisce effetti benefici nei confronti di fegato e reni, sono le ultime arrivate sulle nostre tavole. Il loro sapore evoca il gusto di un mix di ciliegie, mirtilli e uva passa.
Contengono soprattutto carotenoidi, come il betacarotene, la luteina, la zeaxantina, e le vitamine A, C ed E.
Sono degli antiossidanti che aiutano a contrastare l'effetto dei radicali liberi sull'organismo.
Come tutte le bacche possono causare reazioni allergiche o delle intolleranze. Per questo motivo, prima di introdurle nella dieta, andrebbe testato il loro effetto sull'organismo mangiandone una piccola dose.
Tra le loro virtù sembra che possano aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo, accelerare il metabolismo e migliorare la circolazione sanguigna.
In cucina vengono aggiunte a muesli, utilizzate nella preparazione di dolci oppure mangiate al naturale, alternandole al consumo di frutti rossi.
L'obiettivo, anche in tavola, è inseguire l'armonia e l'equilibrio.
Le regole sono molto semplici:
- praticare un'attività fisica con costanza
- bere molta acqua ed infusi
- preferire cibi poveri di grassi e cereali integrali
- non dimenticarsi di mangiare frutta e verdura, seguendo la loro stagionalità e variandole spesso
- usare le spezie al posto del sale
- alzarsi da tavola senza essere mai completamente sazi